Sempre più font ad hoc, è il trend (forse anche di più ormai).

Se le cose vanno avanti così, non vedremo più la nostra amata Helvetica per un bel po’ di tempo.

Poco tempo fa, solo pochi anni fa, era difficile non imbattersi nella nostra amata font. Utilizzata dal sistema operativo iOS e MacOS (OS X, ricordate?) fino al 2015, e font di riferimento per molto web e per il mondo del design in generale (anche noi siamo stati dentro quei meravigliosi anni), fu per molto tempo praticamente inevitabile.

Diciamo però che come tutte le cose, quando vengono stra-utilizzate, vengono un po’ consumate, e soprattutto hanno difficoltà a differenziarsi. La pulizia dell’Helvetica non aiutava nemmeno un po’ per la verità, perché diventava piattume se utilizzata da migliaia di business o contesti molto diversi tra loro.

Inoltre, per le aziende di cui sopra e sotto, i costi di licenza non erano bassi e la resa sui mobile devices non era il massimo. E poi, sì forse, un po’ l’aura dell’Helvetica (anche per un fantastico storytelling intorno alla creazione della font che ne ha ispirato la magia che conosciamo e che ci ha conquistato) stava svanendo.

Piuttosto, però, che scegliere un sostituto per l’Helvetica dalla lista delle font “standard”, queste big companies hanno deciso di svilupparne di nuovi, su misura delle loro proprie necessità. 

Ed ecco che è arrivato il tempo delle bespoke fonts o delle font su misura. Andiamo a vederle un po’.

Google ha sviluppato una delle prime bespoke: Roboto.

Lanciato nel 2011, Roboto è una font neo-grotesque sans-serif descritta dall’azienda come “moderna ma accessibile” e, “emozionale”.

Si può scaricare gratis dal 2012.

Al lancio dell’Apple Watch, Apple ha sviluppato la sua font, progettata per piccoli schermi, chiamata San Francisco.

Dopo tanti anni con l’Helvetica come font di sistema per iPhone, iPad e Mac, stabilirono che l’Helvetica era di difficile leggibilità sui piccoli schermi e che le lettere si fondevano insieme con poca spaziatura, e dimensione della font e risoluzione basse.

L’azienda aveva necessità di qualcosa più versatile per i suoi prodotti. E così si arrivò al San Francisco (peraltro molto simile all’Helvetica, una sorta di update).

Usano due versioni: SF per iOS e MacOS, e SF Compact per Apple Watch.

Alla fine del 2017, IBM ha annunciato la sua nuova font, IBM Plex.

Dopo l’ Helvetica, fin da quando hanno iniziato a fare computer, l’azienda ha deciso di volere una font che fosse maggiormente parte del brand e lo rappresentasse.

Prendendo ispirazione dal logo progettato da Paul Rand, IBM Plex è una font chiara, moderna e gioiosa – caratteristica questa mai associata a Big Blue.

Anche per loro, grandi saving per le licenze pagate ogni anno a Monotype per l’Helvetica Neue. In precedenza, proprio per i costi di licenza, non tutti i 380 mila dipendenti avevano una copia licenziata di Helvetica Neue sui loro device. Incredibile!

Nel 2016, CNN ha svelato la sua nuova font, CNN Sans, anche qui moooooolto simile a Helvetica, no? 

Infatti anche se l’azienda ammette, senza vergogna, di aver preso spunto  dall’Helvetica, la nuova font è versatile e funziona in vari pesi e misure, anche nelle versioni Condensed, da usarsi per i titoli nelle app fino al lower third sullo schermo.

Ispirato dal logo con il play, aggiornato insieme alla font, YouTube Sans è stato lanciato nel 2017.

È un font bizzarro, progettato per irradiare lo stile luminoso e unico di YouTube. Le minuscole “i” e “l” hanno delle curve caratteristiche. Le estremità di lettere come la maiuscola ‘H’ sono tagliate in linea con l’angolo simile al play button del logo. E il logo stesso è una parte del carattere come un glifo.

La font è principalmente usata nei materiali di marketing, in assets come le presentazioni Power Point e in alcune parti dell’interfaccia di prodotto.

Nel 2018, Coca Cola Company ha annunciato la sua nuova font chiamata TCCC Unity (TCCC sta per “The Coca Cola Company”).

Progettato da Brody Associates, è descritta dal vice president del global design di TCCC, James Sommerville come una font che ingloba “il passato e l’eredità modernista americana di Coca-Cola.”

 

 

A questo punto è più che un trend, ma è una opportunità. IBM ha mostrato che una font su misura aiuta ad estendere l’identità di brand, al di là delle considerazioni più tecniche.

Quanti brand cercano di mettersi in relazione con noi oggi online. Quanti brand producono video, hanno blog progettati per portarci nel loro ecosistema. Pensate a come è cambiato il marketing e l’advertising. 

I brand non devono più solamente mostrare il loro logo. Ma devono considerare come fondamentali altri elementi quali i colori, i copy e la loro typography. 

Le font su misura offrono ai brand maggiore controllo sulla propria identità e in alcuni casi può anche far risparmiare un sacco di soldi nel tempo.

 

tratto da The Death of Helvetica and the Rise of the Bespoke Font